‘Siete venuti nel posto giusto!’: Bill Bass

Armata di vecchie fotografie, Fiona Battle è partita alla ricerca di suo Padre. Come racconta di seguito, ha avuto molto più successo di quanto avrebbe immaginato.  

Da un po’ di anni pensavo continuamente di andare in Italia alla ricerca del paese dove mio padre, Bill Bass, e il suo collega, l’ufficiale Larry Holroyd, sono stati nascosti per sei settimane, dopo essere fuggiti dal campo per i prigionieri di Guerra di Fontanellato all’Armistizio.

La mia famiglia aveva pochissime informazioni sul tempo trascorso da mio padre li, ma avevamo qualche fotografia scattata durante il suo ritorno in Italia nel 1949 con mia madre, e io ho un ricordo d’infanzia di quando durante il Natale incartavo dei pacchi da spedire a “Luigi Franchi” e alla sua famiglia.

Una fotografia riportava il nome Spiaggere nel retro, che, come indicava mia madre, si trovava vicino Bardi, nella parte alta della valle di Ceno, a sud ovest di Parma. Nel 2012, un invito ad una vacanza tra amici in Italia, diede a me e a mio marito Robin la possibilità di investigare ulteriormente.

Dopo aver visitato Fontanellato, andammo a Bardi, una bella città di collina. Guidammo giù per la ripida collina di Bardi fino al fondo valle e poi fino all’altra parte. Dopo una mezz’ora di guida per la montagna, raggiungemmo un segnale per Spiaggere.

Dopo altri quindici minuti di guida su una strada sterrata che attraversava piccoli campi ed un boschetto, ci trovammo nel piccolo villaggio. Questo consisteva di circa cinque case diroccate e fabbricati agricoli e, grazie alle mie fotografie, riconobbi subito la casa di Luigi e la fonte del paese. C’era una cacofonia di suoni – cani che abbaiavano, polli che chiocciavano, e faraone che gorgheggiavano, ma non c’era nessuno. Una delle case mostrava segni di occupazione: un orto, alcuni gatti, e alcuni grossi cani (per fortuna nella loro cuccia).

Salimmo sulla collina dietro casa di Luigi a guardare gli altri edifici. Uno era stato costruito contro la collina con una porta all’estremità superiore nel soppalco. Confrontandolo con una fotografia che mio padre mostrò a mia madre, del luogo dove era stato nascosto, vedemmo che l’architrave e le pietre sopra la porta erano le stesse. Fu una sensazione straordinaria essere in piedi nello stesso posto, quasi 70 anni dopo. Slacciai un pezzo di fil di ferro che teneva la porta chiusa e questa si aprì, rivelando un solaio vuoto. Fu incredibilmente eccitante aver trovato il posto dove mio padre e Larry erano stati nascosti. Cercai le travi nel caso in cui mio padre avesse graffiato le sue iniziali lì, ma non trovai nulla.

Lasciammo una copia delle vecchie fotografie e un biglietto fuori dalla porta della casa occupata. Tornati a fondo valle, pensai che forse avremmo dovuto visitare il villaggio più vicino a Spiaggere. Ci aspettava un lungo viaggio in auto, ma il pensiero di dover rimpiangere di non aver provato ci spinse a tornare su per la montagna, oltre la deviazione per Spiaggere, fino a raggiungere il villaggio di Lezzara.

Essendo orario di chiusura dei negozi non c’era alcun segno di vita. Solo dopo aver girato un po’ intorno e iniziato a guidare lentamente fuori dal villaggio, apparì una bambina. In un italiano stentato, chiesi se i suoi genitori fossero a casa. “I am English,” rispose lei. Andò a prendere sua madre e le spiegai che stavo cercando di trovare informazioni su Spiaggere, dove mio padre si era nascosto durante la guerra.

“Bene, siete venuti nel posto giusto!”

Fummo accolti nella loro casa e Maria ci disse che la sua famiglia era di Lezzara. Si era sposata con un inglese, ma era tornata per le vacanze. Il padre di Maria, il signor Sidoli, e suo fratello, erano stati partigiani e le loro erano case sicure per i prigionieri di guerra.

Domenico, cugino di Maria, fu subito chiamato e, con sua moglie Mirna, arrivò con una grande eccitazione, portando un album di ricordi di guerra di suo padre. Domenico era un bambino all’epoca, ma aveva mantenuto l’album di suo padre e altri cimeli di guerra. Dopo la guerra, aveva lavorato a Londra per alcuni anni, come molti altri emigrati dalla zona di Bardi. Dunque, per fortuna, parlava fluentemente inglese.

Iniziai a sfogliare lentamente l’album. Girai una pagina e trovai una fotografia familiare dei miei genitori il giorno delle loro nozze e, nella pagina accanto, una di mio padre e del suo testimone, Larry, rimasti insieme per tutta la guerra. Questo causò grande eccitazione. Una bottiglia di vino fu aperta, pane e formaggio portato a tavola. Domenico guardò la fotografia di mio padre e disse: “Quest’uomo era a Spiaggere”.

Mi disse che mio padre e Larry di solito rimanevano a Spiaggere e, se la via era libera, la sera a volte scendevano a Lezzara. Mi mostrò il sentiero giù per la montagna, ancora chiamato “Il sentiero degli Inglesi”, e mi mostrò la sua casa, praticamente invariata dalla fine della guerra, il tavolo dove mio padre e Larry cenavano, e la mensola dove la radio veniva posizionata mentre ascoltavano le trasmissioni della BBC.

Mio padre e Larry non furono tra i fortunati che tornarono a casa. Larry fu ferito alla gamba (probabilmente, abbiamo appreso, fu colpito da uno dei fascisti locali) così dovettero arrendersi ai tedeschi in modo da non mettere in pericolo la vita di coloro che li avevano nascosti. Passarono il resto della guerra nei campi tedeschi.

Domenico identificò altre persone nelle mie fotografie, tra cui lo zio di Bruno Franchi, che coltivava e a volte, rimaneva nella casa “occupata” a Spiaggere. Prima di ripartire, ci mostrò, nel suo capannone, una jeep Americana che era stata lasciata li, con dei fori di proiettile!

Dopo molti abbracci e promesse di tenerci in contatto, Robin e io partimmo verso sud per continuare il resto della nostra vacanza, travolti da quanto eravamo riusciti a scoprire. Da allora, abbiamo visitato i National Archives di Kew e abbiamo trovato il Questionario di liberazione di mio padre, insieme ad una lettera che scrisse al Ministero della Guerra raccontando l’aiuto che gli era stato dato da Luigi Franchi e dal signor Sidoli.

Ora ho altre informazioni con le quali portare avanti la mia ricerca. Il passo successivo sarà quello di provare a contattare il nipote di Luigi a Milano.

Tradotto da Nermina Delic